lunedì

Organizzatori dell'Evento

Beato Antonio Franco (1585 - 1626)
Beato Antonio Franco (1585 - 1626)
La ricorrenza chiamata:

" IL BEATO IN SOGNO CI PARLO' "


è organizzata da:


  • La parrocchia "S. Maria Assunta" Basilica concattedrale
  • Il Comune di Santa Lucia del Mela
  • Arcidiocesi di Messina, Lipari Santa Lucia del Mela, Direttore Sac. Giuseppe Lonia
  • L'Associazione musicale "M. Randisi"
  • L'Associazione turistico culturale "Blog del Mela"
  • Il Comitato festeggiamenti "Beato Antonio Franco" di Santa Lucia del Mela e San Filippo del Mela
  • Il coordinatore ed ideatore Franco Cirino



18 maggio 2017 - 400° anniversario dall'insediamento del Beato Antonio Franco nella Prelatura Nullius di Santa Lucia del Mela
400° Anniversario
Realizzazione grafica del pieghevole: Gianfranco Rappazzo - Filippo de Mariano
Cenni storico - biografici: Libero Rappazzo
Illustrazioni interno pieghevole: Santina Alleruzzo DeSanti
Si ringraziano i Dirigenti scolastici degli Istituti Comprensivi di Santa Lucia del Mela e San Filippo del Mela
Si ringrazia l'Amministrazione Comunale per l'impegno e la collaborazione
Con la preziosa cooperazione del delegato per il Vicariato Don Paolo Impalà





News

"Percorsi" 
programma televisivo, a cura dell'Ufficio per le Comunicazioni Sociali dellla
Arcidiocesi di Messina Lipari Santa Lucia del Mela, del 27/05/2017 
con all'interno il servizio dedicato alla celebrazione del 
400° anniversario dell'insediamento del Beato Antonio Franco nella Prelatura di Santa Lucia.
TREMEDIA & RTP  TV

Gazzetta del Sud
17 maggio 2017
Gazzetta del Sud
24 maggio 2017


domenica

VIDEO





"PERCOSI" Programma televisivo, a cura dell'Ufficio per le Comunicazioni Sociali dellla Arcidiocesi di Messina Lipari Santa Lucia del Mela, del 27/05/2017 con all'interno il servizio dedicato alla celebrazione del 400° anniversario dell'insediamento del Beato Antonio Franco nella Prelatura di Santa Lucia.

   
Disegni sul Beato Antonio Franco
Video dei disegni fatti dai bambini dell'Istituto comprensivo di Santa Lucia del Mela e San Filippo del Mela in occasione delle celebrazioni per i 400 anni dall'insediamento del Beato Antonio Franco nella Prelatura Nullius di Santa Lucia del Piano Milatii (attuale Santa Lucia del Mela)





I° brano del Programma
Ennio Morricone - arr. Andrew Pearce
GABRIEL'S OBOE

Preparazione al concerto 
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giovedì

Chi era Beato Antonio Franco

La sua fama si è diffusa ben oltre il territorio luciese, superando il comprensorio e raggiungendo altre regioni, fino ad arrivare, in qualche caso, al di là dei confini nazionali. Il suo corpo incorrotto, custodito in una teca di cristallo, è venerato da quasi quattro secoli nella Basilica Cattedrale di Santa Lucia del Mela. Il protagonista di questa storia è Mons. Antonio Franco, nato da una nobile famiglia napoletana ma vissuto nella più completa povertà e dedizione al prossimo, che è stato Prelato ordinario di Santa Lucia durante gli ultimi anni della sua vita, tra il 1617 e il 1626. Di miracoli compiuti in vita, di grazie e di esempi straordinari di virtù si parlò sin da subito dopo la morte, tanto che il processo di beatificazione e canonizzazione si tentò già dagli anni successivi, ma senza risultati. Anzi, la causa è stata riaperta e interrotta per ben sette volte nei secoli di passati, incontrando ostacoli di varia natura, legati soprattutto alla difficoltà di ricostruire documentalmente alcuni periodi della sua vita.
Quasi 20 anni fa è stata finalmente aperta l'Inchiesta Diocesana di Messina, che in questi mesi è arrivata ad un importante punto di svolta. La causa di beatificazione è infatti giunta ad una fase fondamentale: si tratta della pubblicazione della cosiddetta “Positio”, un documento sulla vita, le virtù, la fama di santità del "Servo di Dio" Mons. Antonio Franco. Una tappa che sta avvicinando di molto la prospettiva della tanto attesa beatificazione. La Positio, un corposo volume di 348 pagine, rappresenta una ricostruzione, condotta su basi storiche e documentali, di tutta la vicenda personale della vita e della santità di Antonio Franco, chiamato “beato” dal popolo sin da subito dopo la morte per le testimonianze di miracoli di guarigione, protezione, aiuti di ogni genere praticati anche in vita.
“La fase più difficile per il postulatore della causa, mons. Luigi Porsi, è stata completare il quadro documentale fornito dalla commissione storica, in particolare per quanto riguarda il soggiorno del Servo di Dio alla corte spagnola” spiega il relatore vaticano, Padre Daniel Ols. Il processo di beatificazione, oltre alla Prelatura di Santa Lucia del Mela, coinvolge l’Arcidiocesi di Napoli, che gli diede i natali, la Diocesi di Aversa, nella quale fu beneficiato, l’Arcidiocesi di Madrid, dove fu Cappellano reale, e infine la Diocesi di Roma, dove visse per un anno da chierico e da Prelato eletto. Le fonti documentali-storiche e le biografie descivono mons. Franco con tutti i crismi di una “santità eccellente”, che nonostante non abbia ancora ricevuto il riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa, ne fa uno dei protettori della comunità luciese.
Ma chi era il "Servo di Dio" Mons. Antonio Franco? Nato a Napoli il 26 settembre 1585 dal nobile patrizio di discendenza francese Orlando Franco, e da Anna Francesca Pisana di Antonio, barone di Pascarella, era terzo di 6 figli. Il 23 Settembre 1602 viene insignito, grazie agli studi umanistici e alle discipline ecclesiastiche, della laurea dottorale in Diritto Canonico e Civile. Prima dei ventun'anni, non avendo ancora l’età canonica per essere ordinato sacerdote, viene trasferito a Roma dal padre per approfondire gli studi ecclesiastici. Non è trascorso neanche un anno quando, per ordine del genitore, lascia Roma per trasferirsi alla Corte Reale di Madrid. Ricevuti gli Ordini Sacri nel 1610, chiede al Re Filippo III di essere ammesso a far parte della Cappella Reale. Dopo una verifica della sua condotta personale e morale, che conferma le sue buone e lodevoli qualità, il 14 Gennaio 1611 è nominato Cappellano Reale. Il Re stesso impara ad apprezzarlo e stimarl0 profondamente, al punto da designarlo Cappellano Maggiore del Regno di Sicilia il 12 Novembre 1616. Un ufficio a cui era connesso anche quello di Abate e Prelato ordinario della Prelatura Nullius di S. Lucia del Mela, dove fa il suo ingresso solenne il 18 Maggio 1617, dopo essersi recato a Roma per compiere gli adempimenti connessi alla nomina, confermata da Papa Paolo V.
Mons. Antonio Franco, umiliando sè stesso davanti a Dio, molto spesso si sottoponeva a grandi penitenze e privazioni. Digiunava totalmente, o se pranzava lo faceva solo a pane ed acqua, mentre sembra che non adoperasse mai il letto, sdraiandosi invece sul pavimento con una piccola stuoia per materasso e una pietra per cuscino. Portava strette ai fianchi due grosse catene di ferro, una delle quali irta di aculei appuntiti. Di quelle due catene una esiste ancora, ed è racchiusa in una cassetta d'argento e vetro che viene custodita nella Basilica Cattedrale e portata nelle case degli infermi per invocare la guarigione, e non sono poche le testimonianze di guarigioni prodigiose.
Mons. Franco si distinse per la premurosa carità verso i poveri, i malati e i deboli, oltre che per la sua attività evangelizzatrice. Morì non ancora 42enne il 2 Settembre del 1626, stroncato dalle penitenze e dalle continue astinenze, oltre che da un oscuro male. Da allora ad oggi, tutti i fedeli dell’antica Prelatura e dei centri vicini presero a venerarlo ed a chiamarlo "Beato". Il nome di Mons. Antonio Franco viene imposto dai genitori ai propri figli al fonte battesimale, ne vengono raccontati i miracoli, i fedeli chiedono la sua protezione. Col passare degli anni, sempre più numerosi sono stati quelli che pregando sulla sua tomba hanno ottenuto, per sua intercessione, numerose grazie. Per la sua beatificazione è stata istituita una Commissione che lavora intensamente, con il sostegno anche economico di tutta la comunità luciese, per ottenere la canonizzazione del "Servo di Dio" presso la Santa Sede. 


Testi tratti dal Blog del Mela

Altri articoli del Blog del Mela

Causa di beatificazione Mons. Antonio Franco, ottenuta l'approvazione dalla Commissione Storica. La "Positio" presentata alla comunità







Causa di beatificazione Mons. Antonio Franco, ottenuta l'approvazione dalla Commissione Storica. La "Positio" presentata alla comunità


mercoledì

PRODIGI di Beato Antonio Franco

Molti sono i prodigi che vengono attribuiti all'intercessione del Servo di Dio Mons. Antonio Franco nei tempi antichi e in quelli moderni.
Gran parte di questi vengono elencati nel libro "In salvaguardia delle loro mura un Protettore sì degno".
Al tempo dell’esistenza in vita del Mons. Antonio Franco molti altri sono stati gli avvenimenti miracolosi compiuti dallo stesso: guarigioni e prodigi di ogni genere hanno infiorato la Sua vita rendendolo caro a tutte le genti della Valle del Mela, che grati impongono al Fonte Battesimale il Suo nome ai propri figli.

VISITE A S. FILIPPO E MIRACOLO DELL’<<ACQUA>>:
Nel vicino paesino di S. Filippo del Mela fece tre visite: la prima l’8 ottobre 1618, la seconda il 18 ottobre 1619,la terza il 15 ottobre 1620. Durante uno di questi periodi a causa di un’insistente siccità, che aveva prosciugato anche l’acqua nei pozzi, una moltitudine di filippesi fu spinta a recarsi nella prelatura luciese a chiedere a Mons. Antonio Franco l’intercessione per lenire il loro stato di disagio. Il Santo Prelato, vivamente commosso nel congedarli li esortò a confidare in Dio. Tornati direttamente a S. Filippo del Mela, con grande sorpresa in contrada “Basso” trovarono proprio Mons. Antonio Franco ad aspettarli e ad indicare loro una abbondante sorgente d’acqua. In tale sorprendente avvenimento sono due i prodigi: la misteriosa “traslazione “o “bilocazione”del Servo di Dio e la “polla d’acqua “ fatta miracolosamente scaturire. Detta sorgente è stata sempre da allora denominata dal popolo filippese, “il pozzo” del Beato Antonio Franco nella contrada denominata “Pozzoleone”, forse per sottolineare popolarmente l’importanza del Santo Uomo e dei suoi miracoli. A conferma del prodigioso avvenimento venne anche eretta in quel sito una devota icona con l’immagine del Servo di Dio dinanzi alla quale si faceva sempre ardere una lampada votiva.Beato Antonio Franco
Il 2 Settembre di ogni anno, giorno anniversario della morte del Servo di Dio Mons. Antonio Franco, la banda musicale luciese presta servizio gratuito come da promessa fatta nel lontano agosto 1919.
E' ancora vivo il ricordo dei musicisti superstiti, ormai pochi, che nell'imminente pericolo di naufragare nell'agosto del 1919 si vennero a trovare. Guidati dall'allora maestro Ciliberti si recavano per un servizio nell'isola di salina, nelle Isole Eolie, quando una violenta tempesta, rara nel mese di Agosto, mise in pericolo il battello che li trasportava. Passeggeri e i musicanti si videro perduti e da un momento all'altro si aspettavano di essere inghiottiti dalla furia del mare. In quei momenti così drammatici trovarono però la forza di chiedere intercessione al loro Beato Antonio Franco e tutti insieme unirono la solenne promessa che, se fossero usciti tutti salvi dall'incombente naufragio, il 2 Settembre d'ogni anno avrebbero prestato servizio interamente gratuito. Subito, finita la promessa, il mare si calmò e il battello porto a compimento la traversata. Da allora i musicanti non hanno mai mancato a mantenere la promessa fatta dai loro predecessori.
Vedi Filmato

CARATTERISTICHE:
Soleva portare ai fianchi due catene di ferro, una delle quali del peso di 325 grammi esiste ancora e viene portata nelle case a guarigione degli ammalati. I suoi pasti erano frugali e Lui stesso si sottoponeva a lunghi ed estenuanti digiuni. Le numerose fatiche apostoliche affrontate per la salvezza del Suo caro gregge, tanti eroici digiuni fatti per interpretare grazie e favori celesti, ebbero la meglio sulla gracile fibra del nostro Santo prelato che, tra l’altro, sin quasi dall’inizio del Suo arrivo in Prelatura soffriva per un oscuro e imprecisato male. Le gravi sofferenze dovute al pessimo stato di salute si aggiunsero a quelle causate dalle continue penitenze. Pur disponendo di un comodo letto, riposava sdraiato sul nudo pavimento, usando per materasso una misera stuoia e per cuscino una pietra. Su questo stesso giaciglio, come crocefisso nell’amore del Suo Gesù, Egli volle andare incontro a “sorella morte corporale” con il volto trasfigurato da una gioia paradisiaca, ripetendo amorosamente i santissimi nomi “Gesù e Maria”. Si spense dolcemente mirando il cielo, che proprio nel momento del trapasso si illuminava ai raggi del sole nascente.
Dopo la morte, il popolo senza indugio, l’ha chiamato seppur arbitrariamente “Beato” e il 2 settembre di ogni anno non può non ricordare un uomo così grande.

Durante dei lavori di ricostruzione della Cattedrale, precisamente sette anni dopo la morte del Servo di Dio, si sparse la voce che il corpo di Mons. Antonio Franco fosse stato violato. L'allora Mons. Firmatura, immediato successore di Mons. Antonio Franco, allarmato della siffatta voce riunì le Autorità della Città, le Autorità Religiose, il Clero e, la sera del 7 Luglio 1633, diede ordine ad alcuni operai di tirare fuori la pesante cassa dove era rinchiuso Mons. Antonio Franco per costatarne l'integrità.
Immenso fù lo stupore di tutti i presenti nel costatare che, a distanza di sette anni dalla sua morte, il benedetto corpo di Mons. Antonio Franco non presentava alcuna traccia di corruzione, anzi il corpo perfetto, integro e pieghevole sembrava fosse spirato da lì a poco.
Dopo la constatazione che non mancava nulla della sagra spoglia e dopo le preghiere di rito tributate dai presenti, non senza visibile commozione, il sacro ed incorrotto corpo venne rinchiuso in quella stessa cassa e ricollocato nello stesso posto dov'era prima.
Il prodigioso evento della soprannaturale incorruzzione del corpo di Mons. Antonio Franco fu risaputo da tutti i devoti, che accorsero numerosi al suo glorioso sepolcro, ricevendo, per sua intercessione, innumerevoli grazie.
Alla morte di Mons. Firmatura subentra Mons. Martino che intraprende l'istruzione di un Processo canonico di Beatificazione, che lo porta a preparare tutte le informazioni che riguardano Mons. Antonio Franco. Per tale ragione nel 1656 ci fu la seconda ricognizione della salma di Mons. Antonio Franco, per permise la traslazione del suo sacro corpo da una cassa vecchia ad una nuova. In questa occasione a differenza di quella avvenuta nel 1633, tutti i cittadini ebbero la fortuna di assistervi e videro con stupore che dopo trent'anni dalla sepoltura il corpo rimaneva intatto e ammirarono un inedito fatto portentoso, allorchè videro, fresco e verde(da 23 anni), nella mano del Servo di Dio, un ramoscello di basilico. Da allora l'odorosa pianta fà parte degli adornamenti floreali che si posano accanto all'urna del Servo di Dio il giorno dell'annuale festa del 2 Settembre. Una terza ricognizione, con una seconda traslazione, avvenne nel 1721. Questa ricognizione sembra sia avvenuta per la richiesta dello stesso Servo di Dio, che comparve più volte in sogno ad una nobildonna di casa Arena sua devota. La signora Arena raccontò all'allora prelato Mons. Barbàra che in sogno il Servo di Dio gli diceva che lo cambiassero di posto ponendolo in una cassa nuova perchè gli insetti lo molestavano. Così Mons. Barbàra fece allestire una cassa più ridotta di quella in cui allora era collocato il Servo di Dio, che ancora oggi si conserva in una sala del Palazzo Vescovile.
Infine negli anni che vanno dal 1911 al 1913 per l'interessamento del Rev.mo Capitolo dei Canonici e con il contributo dei fedeli fu costruita un'urna in metallo dorato e argentato a grandi cristalli. A quest'ultima traslazione, avvenuta il 5 Giugno del 1913, nella Basilica Cattedrale fu presente l'intera popolazione della città a cui si unì molta altra gente proveniente dalle città e paesi vicini.
L'urna di cristalli è oggi collocata nella Cappella della Protettrice Santa Lucia.

Processo di Beatificazione:
Il processo di Beatificazione del Servo di Dio, in fase avanzata presso la Sacra Congregazione per le Cause dei Santi in Vaticano, già arricchito con il riconoscimento, da parte della competente commissione medica diocesana, di una Guarigione attribuita all'intercessione di Mons. Antonio Franco, ha ripreso vigore per la competente azione del nuovo Postulatore Mons. Luigi Porsi, che vanta una pluridecennale esperienza in materia.